Hitchcock: il maestro del brivido ospite del Bristol
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Ven, 26/02/2021 - 11:00
Immagine storica dell'Hotel
Il regista ha soggiornato al Bristol Palace due volte, all’inizio e all’apice della sua carriera: è una delle varie celebrità – artisti, politici, intellettuali di fama internazionale – che sono state accolte in questo palazzo liberty, meta dell’alta società.
Intorno alla permanenza di Alfred Hitchcock si tramandano aneddoti e leggende particolari, come quella che spiegherebbe come è nata l’idea di introdurre il tema della spirale nel film Vertigo.
Scopriamola insieme.
Una memorabile festa al Bristol Palace
Da Genova a Hollywood, una carriera folgorante
Uno stregone della pellicola, capace di dipingere atmosfere inquietanti ed evocare i timori che si nascondono nelle profondità del nostro inconscio. Alfred Hitchcock è l’artefice di alcuni dei più acclamati film di sempre, un innovatore inimitabile. Nato sul limitare del 1899, cresce appassionandosi ai crimini e alle storie delittuose, finché non entra nel mondo del cinema dalla porta di servizio, come tuttofare. Le sue doti dietro la macchina da presa vengono notate e la sua carriera prende il via.
Il suo primo vero film da regista è del 1925: si tratta di The Pleasure Garden, girato in parte a Genova. Da quel momento non si è più fermato, inanellando una pellicola dopo l’altra. Il successo arriva con Rebecca, il suo primo film americano, candidato all’Oscar per la fotografia. La sua fama spicca il volo, e realizza capolavori come Gli uccelli, Psycho, Vertigo e La finestra sul cortile.
Negli anni ’60 e ’70 si dedica anche alla tv, realizzando film per il piccolo schermo: tutti lo riconoscono delle apparizioni che non manca mai di fare nei film, come cammei. Muore nel 1980, mentre è immerso nella realizzazione di un nuovo film.
La scala elittica al Bristol
L’estate genovese del giovane Hitchcock
Aveva 26 anni Alfred Hitchcock quando varcò la soglia del Bristol Palace, nel 1925. Si trovava in città per imprimere una svolta nella sua vita: la casa di produzione Gainsborough Pictures lo aveva incaricato di dirigere quello che sarà il suo primo film in assoluto, The Pleasure Garden, in Italia rinominato Il labirinto delle passioni.
Ad accompagnarlo nell’avventura c’erano Alma Reville, la fidanzata e futura moglie, qui aiutoregista e segretaria di edizione, e il barone Giovanni Ventimiglia, direttore della fotografia. Venivano dalla vicina Monaco, dove erano stati costretti ad abbandonare la cinepresa alla frontiera, non avendola dichiarata.
Il Bristol, inaugurato vent’anni prima, nel 1905, ospitava memorabili feste, ed era un punto di riferimento per l’alta società: la sua fama attirava celebrità, scrittori, capi di stato. Un approdo elegante per la troupe, a Genova per filmare una scena che mostrava la partenza di una nave. Sembra quasi di vederli, un po’ spaesati, mentre entrano nel palazzo Liberty. Hitchcock sarebbe tornato a soggiornare al Bristol Palace molti anni dopo, nel 1955, durante le riprese di To Catch a Thief, ovvero Caccia al ladro. Non più un giovane alle prime armi, ma un regista affermato a livello mondiale.
All’ingresso del Bristol Palace si trova uno scenografico scalone ellittico in marmo bianco che anche oggi colpisce immancabilmente i visitatori, un perfetto esempio dello stile liberty. Basta sporgersi per avere accesso a una prospettiva vertiginosa, ascendente o discendente. Intorno a questo imponente elemento decorativo circola una storia molto affascinante, legata proprio al regista. La sua forma avrebbe ispirato ad Hitchcock la spirale che fa da leit-motiv al film Vertigo, alias La donna che visse due volte. Una forma osservabile nei titoli di testa, nello chignon della donna misteriosa, nei tronchi d’albero, negli incubi del protagonista e nella scala a chiocciola del campanile che domina la scena finale. Un’ipotesi suggestiva, che colpisce l’immaginazione: il maestro del brivido non ha ancora finito di sorprenderci.