Attraverso un gesto di seduzione tattile Atchugarry lavora il marmo alla conquista dell’astrazione, realizzando opere che travalicano l’idea del tempo.
Queste sue opere traggono ispirazione dalla classicità dell’antica cultura greco-romana e successivamente di agganci barocchi, e si nutrono della ritmica rincorsa dei vuoti e dei pieni nel rievocare talora il transito di un dinamico panneggio che assorbe e diffonde la luce.